Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Il vaccino AstraZeneca ha una eredità pesante: porta con sé preoccupazioni e paure causate probabilmente anche dalla cattiva comunicazione dei dati sul farmaco. In Italia il vaccino è stato oggetto di un numero notevole di contrordini. Infatti in un primo momento ne era stata suggerita la somministrazione agli under 55, poi agli under 65 e infine l’ultima direttiva vede il vaccino riservato in via preferenziale alla popolazione con più di 60 anni. Ciò che spaventa le persone è il procedere per tentativi anche se razionalmente si comprende che il vaccino è nato da poco e mano a mano che si evidenziano gli effetti collaterali e avanzano gli studi le autorità di regolazione correggono la fascia di popolazione verso la quale il vaccino può essere somministrato, in modo tale da limitare l’insorgere di ulteriori patologie. La comunicazione è stata più felice per i vaccini Pfizer e Moderna ai quali la popolazione ha dimostrato una preferenza netta tanto che in molti cosi si è assistito a rifiuti a ricevere la vaccinazione con Astrazeneca. Ieri la Commissione Europea ha annunciato di non rinnovare il contratto per il vaccino anti-Covid di Oxford, oltre la scadenza dell'attuale accordo, prevista alla fine di giugno. Una scelta che non riguarda la qualità del vaccino, ma la capacità dell’azienda farmaceutica che lo produce di rispettare il calendario delle consegne. Ora la domanda che si pone chi ha già ricevuto la prima dose di Astrazeneca è se riceverà la seconda somministrazione che magari è tra due o tre mesi. Un portavoce dell’esecutivo comunitario ha fatto sapere il contratto rimarrà in vigore fino alla consegna dell’ultima dose. Si presuppone e si spera che chi ha già ricevuto la prima dose potrà ricevere anche la seconda. Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia per sapere: – quante prime somministrazioni del vaccino Astrazeneca sono state effettuate in Trentino; – se è già iniziata la somministrazione delle seconde dosi; – se si continuerà anche nei prossimi giorni a somministrare la prima dose di Astrazeneca o se ci si fermerà; – se l’Azienda ritenga di avere a disposizione dosi sufficienti per coprire le seconde somministrazioni; – in caso di risposta negativa se ritenga sia possibile ricevere le dosi mancanti da altre Regioni che ne hanno a disposizione in sovrannumero.
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LUCIA COPPOLA |
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